martedì 5 maggio 2015

I racconti sconci delle mie scopate

Mi presento, sono una ragazza di 22 anni, mi chiamo Veronikka - è il nome che uso sul web.. non quello reale - e voglio raccontarvi la mia storia di una notte con un ragazzo di colore. Ho fatto sesso la prima volta abbastanza tardi, a 19 anni per l'esattezza, con un ragazzo conosciuto durante una vacana in Grecia. Non fu un rapporto memorabile, anzi, fu una mezza delusione .. almeno per me .. e per questo ci spenderò solo poche parole: eravamo in spiaggia, lui un bel ragazzo spagnolo, uno di quelli che si fanno guardare, ma tutto finiva li. Aveva il cazzo piccolo e venne dopo due minuti esatti nonostante avesse messo due profilattici uno sull'altro. Nemmeno il tempo di allargare le gambe e già lo sentii ansimare come se avesse scalato la montagna più alta della sua vita. Tutto qui! Nei giorni successivi incontrai altri ragazzi, alcuni dei quali mi fecero ricredere sulle potenzialità del sesso, soprattutto dopo la mia deludente prima volta. Uno di loro si chiamava Ciro, napoletano del Vomero, un classico ragazzo mediterraneo con i capelli nerissimi e gli occhi marroni.. ma con un cazzo che definire di marmo è poco. Con Massimo passammo tre giorni di scopate senza limiti, in casa, in spiaggia, in acqua, in discoteca, ovunque insomma! E qui si concluse la mia vacanza di ex diciannovenne vergine in Grecia.

Due anni dopo avevo collezionato oltre 200 scopate con almeno 50 ragazzi diversi: tutti caucasici, tutti tra i 20 e i 34 anni. Questo fino al mitico 2013, anno della mia partenza per l'Erasmus in quel di Parigi. Lì, in un appartamento strettissimo e pericolante, conobbi Amir, studente nigeriano laureando in filosofia che portò in paradiso. Le cose in un viaggio studio sono molto più semplici, ci si conosce senza pregiudizi e il sesso è vissuto liberamente e la promisquità è una routine. Amir era alto 190 cm, pesava quasi 90 chili di muscoli color ebano - o Nutella se preferite - e un aria da intellettuale con quei suoi occhialoni dalla spessa montatura nera, i capelli corti e ricci e una barbetta incolta ma ben curata.

Ricordo la prima volta che lo vidi in mutande, dopo la doccia. Aveva qualcosa di davvero grosso tra le gambe, qualcosa che si faceva notare anche ad uno sguardo di sfuggita. Le notti successive sognai di fare sesso con lui. Di giorno questo desiderio mi rimaneva fisso in mente tanto dovermi sforzare di rimanere lucida anche durante le ore di lezione all'università tant'era il desiderio di farmi una scopata con uno stallone africano. Amir si era accorto dei miei sguardi insistenti e di tanto in tanto iniziò a lanciarmi sorrisini maliziosi dove lasciava vedere quei suoi splendidi denti bianchi incorniciati da labbra carnose e scure. Mi feci avanti alcuni giorni dopo, intuendo la sua disponibilità. Approfittando di una situazione di calma nell'appartamente che di norma era affollato di gente, in un soleggiato pomeriggio primaverile lo raggiunsi nella sua stanza dove era intento a studiare. Un ciao, un sorriso ricambiato.. e subito dopo le nostre lingue si intrecciarono in un bacio lungo ed appassionato. Cinque minuti dopo eravamo nudi sul letto.. e fu allora che scroprii l'oggetto dei desideri che Amir teneva stretto nelle mutande: un cazzo di 27 centimetri color dell'ebano e una cappella gonfia e calda. Sentirlo tra le mie gambe fu un misto di dolore e piacere che durò il tempo di godere quattro volte di fila. Non so quante volte cambiammo posizione, lui era uno stallone africano ed io la sua puledra in calore che sborrava dalla figa come un fiume in piena in un crescendo di estasi mai provata prima.

Tutto il resto è storia!

Paola 

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V.M.18

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