lunedì 11 maggio 2015

Il primo pompino non si scorda mai


Ricodo il mio primo pompino come se fosse ieri, a 15 anni nella classe seconda D del Liceo, con una mia compagna di classe. La chiamerò Cinzia, per comodità. Cinzia era una di quelle che a scuola non si filava nessuna: bruttina, magra, senza tette ed alta poco più di un metro e mezzo, ma con le labbra carnose e i denti bianchi e dritti. Lei si era presa una cotta per me ed a me la cosa non disgustava viste le belle cose che quella bocca inesperta ma promettente avrebbe fatto al mio cazzo di quindicenne perennemente arrapato. Ebbene si, a quel tempo - anche oggi a voler essere sincero - guardavo il mondo attraverso la figa! Tutto si riduceva a quello! Le amicizie femminili, le prof e perfino la bidella cessa prossima alla pensione, tutto era materiale per i miei sogni perversi e il desiderio incontenibile di provare a farmi fare un pompino.

Fu un giorno di  scipero che conobbi la gloria di un orgasmo mai provato prima. Fuori dalla scuola tutti erano intenti a fare baldoria per non so quale evento nazionale. E' deciso, oggi a scuola non si entra, scioperooooo! Ma nella mischia mi accorsi che la secchiona della classe, Cinzia per l'appunto, si era fatta strada tra la folla ed era riuscita ad entrare a scuola. La mia mente perversa, che giorni prima aveva prodotto una sborrata nella mia cameretta al pensiero di farmi trastullare il cazzo da quella mia compagna un pò bruttina ma con la bocca grande, mi spinse a seguire quella figura esile che sotto l'indifferenza generale si era infilata nel portone del Liceo. Erano le 9 e 15 minuti quando con un colpo da maestro mi infilai come un topo tra le gambe di quelli di quinta e riuscii ad entrare. Qualcuno cercò di tirarmi per lo zaino ma il mio scatto fu talmente fulmineo che riuscii subito a divincolarmi e a fuggire verso le scale, prima, e in classe, dopo. La trovai li, Cinzia, ancora con il giubbotto e lo zaino sulle spalle, come se avesse pensato, in un lampo di lucidità adolescenziale, di tornare fuori a scioperare con il resto degli studenti. Fu sorpresa nel vedermi, e come darle torto, non ero uno studente modello, la mia media del 6 meno mi perseguitava dalle elementari.

Mezzora dopo,  fuori e dentro la scuola tutto taceva. La folla di studenti inneggianti si era dispersa ed io ero seduto al mio posto nella penultima fila della classe seconda D. A qualche metro da me, di schiena, c'era Cinzia, intenta a prepararsi per chissà quale interrogazione. La prima ora passò in silenzio con la prof di italiano scazzata che leggeva un giornaletto di annunci immobiliari. Alla seconda ora ci fu la svolta della mia via. Ora di Matematica, prof anarchico che restò in classe per due minuti e poi ci lasciò soli per andare a cannarsi in qualche anfratto oscuro del cortile. Pochi minuti ed ero a parlare con Cinzia nel banco accanto di cose che non vale la pena raccontare. Mezz'ora dopo avevo la mano sulla sua coscia ... e a lei non dispiaceva affatto! Hai capito la figlia dell'Avvocato!! Quarta ora: educazione fisica, ovviamente soli in classe con il prof fuori dalle palle! Gli argomenti si erano fatti caldi, Cinzia parlava con disinvoltura del sesso che aveva visto fare nel bagno delle donne da due ragazzi di quinta. Un quarto d'ora alla campanella e ci spostammo negli ultimi banchi, io con i bottoni del jeans aperti e lei con la mano che rimuginava nelle mie mutande. Il tempo di tirarlo fori e già la sua bocca calda era sul mio cazzo, non capii nulla, il mondo era fuori ed io avevo una sensazione di calore e piacere tra le gambe mentre una testa piena di capelli castani si muoveva su e giù in un crescendo di arrapamento. Vengooooooo!! strozzai dopo due minuti tra le labbra la parola magica che suggellava alla storia il mio primo pompino con ingoio! Cinzia non fece una piega, mentre io svuotavo tutta la mia eccitazione nella sua bocca lei continuava quel movimento delicato della sua bocca ed ogni tanto tirava giù un sorso della mia sborra: non so quanta ne tirai fuori, forze mezzo litro, forse più, tanto che alla fine mi mancò la forza di riabbottonarmi il pantalone. E mentre lei già si puliva le labbra con un fazzolettino profumato alla menta ed restai immobile con lo sguardo perso sul soffitto per almento un minuto.

Questo è stato il mio primo, indimenticabile pompino!

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V.M.18

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